si chinò per raccogliere un fiore
gli sfuggiron due geni più rari
e una gente creò superiore
teste e cuori, per Dio, senza parigente tosta che appena creata
comincio a segnare i confini
e difender la propria borgata
dai creati lì sotto vicininon fu semplice neanche all’eterno
e ci vollero giorni e poi mesi
ci riuscì minacciando l’inferno
a lasciarsi chiamar Solognesipoche rime da anonimo rese
per spiegare ai cuori e alle menti
il perché lo splendor solognese
come il sole s’irradia alle gentiserve a poco la metrica sciocca
di un poeta piccino piccino
ben si sa ed è ormai su ogni bocca
che Sologno è paese divino.